mercoledì 4 aprile 2012

Benedettine di Solesmes

Una giovane ragazza francese mi ha chiesto gentilmente di parlare di un monastero di clausura che lei apprezza molto.

Le monache benedettine dell'Abbaye Sainte Cécile de Solesmes sono state fondate nel 1866 da Jenny-Cécile de Bruyère, figlia spirituale di Dom Guéranger. Era malata e non poteva prepararsi per la sua Prima Comunione. Così, Dom Gueranger ha cominciato ad insegnarle la Dottrina Cattolica e vide che Cécile era una ragazza molto spirituale, la quale fece la sua Prima Comunione il 28 maggio 1857 a Sablé-sur-Sarthe (la città di Dom Guéranger). Il 12 ottobre 1861, all'età di 16 anni divenne vergine consacrata. Leggendo la biografia di Santa Gertrude si sentì attrarre dalla vocazione benedettina e chiese a Dom Gueranger di diventare la prima monaca di Solesmes. Dom Guéranger era troppo occupato con i suoi monasteri maschili e rifiutò la sua proposta. Ma c'erano molte ragazze in Sablé-sur-Sarthe (vicino a Saint Pierre de Solesmes) e a Marseille (vicino a Sainte Madeleine de Marseille, fondazione dei monaci di Solesmes) che volevano diventare benedettine di stretta osservanza ed avere come a Solesmes un grande interesse per la liturgia e la sana dottrina. Dom Gueranger parlò col suo priore, Dom Couturier (il secondo abate di Solesmes dopo Dom Guéranger) il quale disse che ciò era volontà di Dio.

Alla fine del 1866 venne aperto il cantiere. Le monache erano formate dal zelantissimo Dom Guéranger, e Cécile de Bruyère venne eletta badessa di Sainte Cécile all'età di soli 21 anni. Prima di morire, Dom Guéranger disse a Cécile di prendersi cura del monastero maschile di Saint Pierre de Solesmes. Ciò la fece molto soffrire poiché doveva uscire fuori dalla clausura per andare ad aiutare di clausura.

Oggi il monastero di Sainte Cécile è considerato uno dei migliori tra quelli presenti in Francia. Per diventare monaca in questo luogo bisogna imapare a memoria la santa regola di Sa Benedetto, inoltre bisogna studiare la storia del monachesimo, la liturgia, la dottrina, il meraviglioso canto gregoriano, la Bibbia e il latino.

Vivono in stretta osservanza e rispettano scrupolosamente la clausura papale, pertanto hanno conservato le grate nei parlatori. Molte preghiere vengono recitate in latino, che con la sua nobiltà e maestà eleva meglio di tutte lingue l'animo alla sacralità. Se una suora commette qualche sbaglio è tenuta a fare “riparazione” o penitenza. Si è conservata l'usanza di prostrarsi sempre dinanzi alla badessa. Tra i lavori di artigianato che eseguono è degna di nota la realizzazione di paramenti liturgici e di icone sacre.